Il Territorio

In questa sezione sono contenute le informazioni storiche, culturali e naturalistiche relative al territorio del Comune di Lodrino.

Lodrino dista circa 30 km da Brescia. Dal paese si gode una bellissima visuale sulla vallata, sul monte Guglielmo e sulla sovrastante rocciosa montagna che richiama le più note catene dolomitiche: al tramonto è suggestivo vedere il monte Palo (m.1461) infuocarsi di un rosso acceso, quasi volesse competere col sole.

E’ un sollievo dalla caluta estiva poter trascorrere alcune ore passeggiando nella Pineta ( attrezzata dagli alpini con panche e tavoli per il giusto riposo ) oppure camminare su un sentiero di modesta pendenza che dal paese porta al piccolo Santuario di Santa Croce.

 

La posizione centrale di Lodrino rispetto ai laghi di Garda, Iseo ed Idro ne ha fatto località privilegiata di transito anche per i numerosi turisti italiani e stranieri che trascorrono le loro vacanze nella nostra provincia. Non mancano certamente le attrattive culturali, come gli affreschi dell’Anselmi nella Parrocchiale o il Museo Etnografico.

 

Una valle periferica

Il territorio su cui sorge l’abitato di Lodrino è quello della valle dei torrenti Re e Lembrio. Anche il paesaggio naturale si rivela per certi versi difforme da quello a cui ci ha abituati la Valle Trompia, e da taluni è stato accostato a quello delle Dolomiti. Il paragone, per quanto possa apparire azzardato, trova una sua motivazione non solo nel panorama maestoso e scosceso che le pareti rocciose offrono, ma anche nella loro composizione mineraria e nella loro storia geologica.

Sembra infatti che questa valle laterale, orientata in direzione Ovest Est, sia geologicamente più antica rispetto al resto della Valle Trompia, e composta della stessa dolomia di cui sono costituite le più famose Dolomiti.

Il nucleo abitato principale, a differenza della maggior parte dei centri valtriumplini, non sorge sul fondovalle ma sulle pareti più soleggiate, e questo ne condiziona la struttura più decentrata e sparsa e la maggior luminosità degli spazi, che fanno di Lodrino una meta ideale per un turismo all’insegna dello svago e del relax.

 

Caratteristiche geologiche

La storia geologica di Lodrino fa parte delle vicende che nel corso di milioni di anni, hanno interessato le Prealpi Lombarde. I rilievi montuosi attuali, sono dovuti a quelle forze naturali di considerevole entità, che hanno deformato e sollevato un vasto territorio posto in origine sotto il livello del mare.

Un'ipotesi ben accreditata attribuisce alla valle di Lodrino, orientata in direzione Est-Ovest, un'età più antica della media e bassa Valtrompia. Il caratteristico aspetto delle rocce aspre e dirupate dei due versanti della valle ricorda le più famose catene delle Dolomiti. Il paragone, seppur esagerato, è legittimo in quanto le rocce che formano le nostre cime (Monte Inferni, Monte Palo, Corna di Caspai, Monte Feifo, Punta di Reai) hanno la stessa composizione chimica e mineralogica di quelle montagne.

Nel territorio, sotto la dolomia, si trovano qua e là accumuli di gesso. Giacimenti di questo materiale sono stati rinvenuti e sfruttati lungo l'alveo dei torrenti Re e Lembrio. Tra Brozzo e Invico, affiora nelle vicinanze della strada provinciale, un materiale friabile antecedente la dolomia: l'arenaria rossa; ma le rocce più antiche, di color grigio-verdastro e piuttosto tenere, che documentano la presenza del mare nel nostro territorio 60 milioni di anni fa, si possono trovare nel torrente Biogno.

 

Caratteristiche naturalistiche

Il paesaggio vegetale si diversifica in relazione all'esposizione più o meno soleggiata dei suoi declivi. Sul versante destro orografico la vegetazione è caratterizzata prevalentemente dalla roverella, dal carpino nero, dal castagno e da macchie di abeti.

E’ dovuto invece ad una piantumazione avvenuta negli anni '30, il verde intenso della pineta situata ai piedi della balza rocciosa parzialmente franata del Caspai. Il sottobosco è qui costituito da arbusti di nocciolo, di sanguinello, ginepro, erica e mirtillo. Boscaglie di pino mugo colonizzano inoltre i versanti Nord delle montagne che guardano Marmentino. Il versante sinistro, più fresco, è ricco di faggi, pioppi, aceri, abeti, castagni e, nella parte alta, di qualche betulla.

La flora spontanea, secondo le stagioni, ci offre splendide fioriture di primule rosse, mughetti, orchidee, genziane, ciclamini e rose di Natale.

La fauna che l'escursionista può incontrare non è certamente ricca: le lepri ed i caprioli (entrambe le specie non sono autoctone) sono rari, mentre si segnalano volpi, ricci, faine, donnole, scoiattoli, tassi e numerose altre specie di roditori; nei boschi, prati e siepi sono presenti diverse specie di uccelli: nidificano in loco il merlo, il tordo, il fringuello, e per un periodo più o meno lungo tanti altri migratori. Verso le cime più alte si spingono invece le coturnici ed i galli forcello, inoltre non è raro osservare il volo del gheppio, della poiana ed in questi ultimi tempi anche dell'aquila.

Nei luoghi soleggiati o con scarsa vegetazione ci si può imbattere nelle vipere, mentre nel bosco, dove il cibo è più abbondante, possiamo incontrare spesso altri rettili innocui quali l'orbetello, il biacco, il ramarro, etc.

 

 

Clicca qui per visualizzare la galleria fotografica di Lodrino

 

Ultima modifica: Mer, 03/08/2016 - 12:25